L’esordio professionale dell’operatore sociosanitario (OSS) è stato, dunque, quantomeno preceduto da un acceso e prolungato dibattito, sia in ambito istituzionale che operativo, ha trovato un terreno fertile nei profondi cambiamenti della struttura anagrafica e nelle modificazioni che i nuclei famigliari hanno evidenziato negli ultimi venti anni. Il profilo atteso dell’operatore perseguito era, dunque, di una figura professionale che meglio delle precedenti interpretasse le istanze operative che emergevano, da un lato, dalla normativa sanitaria e sociale, nazionale e regionale, dall’altro lato da una inequivocabile esigenza sociale che sfociava in una ridefinizione, quantitativa e qualitativa, dei bisogni sanitari e sociali della popolazione italiana. La necessità di migliorare le modalità assistenziali alla persona non autosufficiente hanno fornito motivazioni sufficienti per ripensare e ridefinire gli interventi di cura e di “care”, in ospedale come nelle residenze sociosanitarie che al domicilio della persona.

Le attività dell’operatore sociosanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita e di cura, sono volte a valorizzarne le capacità residue per rafforzarne l’autostima e l’autonomia nel rispetto del diritto di autodeterminazione, in coerenza con il progetto assistenziale definito dall’équipe del servizio. La sua attività è caratterizzata da un approccio globale alle problematiche dell’assistito col quale mantiene un rapporto di vicinanza e di continuità che richiede specifiche competenze relazionali. All’operatore socio-sanitario è richiesta l’acquisizione di un insieme di competenze, cioè la capacità di utilizzare i risultati dell’apprendimento in situazione di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Il profilo di competenza individua i seguenti obiettivi e le seguenti aree: Interventi di assistenza diretta alla persona, Interventi di assistenza alla persona di specifico carattere sanitario, Interventi di relazione con la persona assistita, la famiglia e l’équipe Interventi di confort, di igiene e di sicurezza nell’intervento sugli ambienti di vita, assistenziali e di cura dell’assistito, Interventi di organizzazione, verifica delle proprie attività nell’ambito della pianificazione del lavoro e d’integrazione con altri operatori e servizi

Attraverso l’attuazione del progetto formativo per la qualifica di Operatore Socio Sanitario, si raggiungeranno degli obiettivi generali e specifici che sono elencati in ciascuna UF.

Innanzi tutto abbiamo l’obiettivo di formare delle figure qualificate che possano rispondere alle necessità del contesto territoriale in cui siamo inseriti. Oltre ciò abbiamo bisogno di figure che coadiuvino il personale infermieristico di strutture sanitarie pubbliche e private nell’iter quotidiano di assistenza e cura. Pertanto conoscere e acquisire le competenze teorico pratiche del contesto lavorativo della figura OSS rappresenta per noi una grossa responsabilità.

Obiettivi di modulo 1: elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le più comuni problematiche relazionali; distinguere i sistemi organizzativi socio-assistenziali e la rete dei servizi; conoscere i fondamenti dell’etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto di dipendenza del lavoratore (doveri, responsabilità, diritti...); conoscere i concetti di base dell’igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la salubrità dell’ambiente.

Obiettivi modulo 2: riconoscere e classificare i bisogni ed interpretare le problematiche assistenziali derivanti in relazione alle principali caratteristiche del bambino, della persona anziana, della persona con problemi psichiatrici, con handicaps, ecc. o in situazioni di pericolo; identificare tutti gli elementi necessari alla pianificazione dell’assistenza, collaborando con le figure professionali preposte; riconoscere le principali alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre competenze e/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento; applicare le conoscenze acquisite per: mantenimento di un ambiente terapeutico adeguato – cura della persona – mantenimento delle capacità residue – recupero funzionale; conoscere ed applicare le diverse metodologie operative presenti nelle sedi di tirocinio; conoscere i principali aspetti psico-sociali dell’individuo e del gruppo al fine di sviluppare abilità comunicative adeguate alle diverse situazioni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristiche, le finalità e le prestazioni di assistenza sociale allo scopo di concorrere, per quanto di competenza, al mantenimento dell’autonomia e dell’integrazione sociale dell’utente. Attraverso le esercitazioni e tirocinio presso le strutture partner, gli allievi avranno modo di mettere in pratica quanto acquisito durante il percorso teorico.